giovedì 26 marzo 2020

Analisi etimologica e storia del termine -STEP#02


Il disegno ha origini molto antiche, che risalgono sin all'epoca preistorica. I tracciati digitali rinvenuti nelle grotte di Rouffignac, risalenti grossomodo a 32 000 anni fa, devono essere considerati tra le prime manifestazioni della capacità espressiva dell’uomo, oltre che le più antiche testimonianze artistiche che manifestano una volontà di comunicazione.

fotografia di una pagina del dizionario Campanini-Carboni
Ovviamente, il termine vero e proprio ha origini molto più recenti e deriva dalla parola latina designare, la quale deriva a sua volta da signum: un vocabolo che presenta più significati, la maggior parte dei quali legati alla guerra. Mi è parso curioso a questo punto che "disegno" avesse le sue radici in un termine generalmente militare e che col tempo si sia evoluto sino ad abbandonare il suo ambito d'origine e ad abbracciare quasi integralmente un ambito molto distante: quello artistico.
fotografia di una pagina del dizionario Campanini-Carboni
Tuttavia, bisogna anche ricordare che le insegne militari romane presentavano sempre immagini di animali e simboli considerati propizi per l'esito della battaglia (vedere immagine accanto tratta dal dizionario latino-italiano Campanini-Carboni), quindi è possibile che lo stesso termine signum facesse riferimento alle figure rappresentate sulle insegne e che caratterizzavano ciascuna legione. Per esempio è nota la storia della IX legione, contrassegnata da un'aquila, che scomparve misteriosamente in Britannia; a questa leggenda si ispira il romanzo di Rosemary Sutcliff "The Eagle of The Ninth"e un film di Kevin Macdonald intitolato "The Eagle". Risulta infatti evidente l'importanza dell'immagine, che in questo caso supera quella del numero 9 assegnato alla legione, e che la mente umana predilige, generalmente, la conoscenza della realtà attraverso associazioni di immagini, simboli, disegni.



Ho trovato anche interessante il fatto che la parola "disegno" apparve per la prima volta in un trattato astrologico-geografico, e che questa stessa opera venga spesso considerata uno come uno dei testi-chiave della lingua italiana.
Restoro d'Arezzo scrisse:


"[...] per la quale arte de li desegnatori questo libro non se potarea compònare senza la conoscenza d'essa né bene enténdare. Unde quando vengono a desegnare e a devisare la luna, desegnano lo suo corpo retondo e de colore chiaro, e poi d'uno colore liquido ruginoso con ombra li desegnano lo viso umano; e en questo non è tra loro nulla descordia". ("La composizione del mondo colle sue cascioni", vol.2, dist. 2, cap. 8, pag. 100.18)


foto del Libro Primo dell'opera di Restoro d'Arezzo
Restoro era difatti, oltre a uno scienziato, anche un pittore perché riteneva che l'arte dei savi desegnatori fosse al secondo posto nella sua graduatoria che vede unite le scienze e le arti, preceduta solo dall'astronomia-astrologia. Deve essere conosciuta la pittura non solo dall'autore, ma anche dai lettori che vogliono bene entendare. 
La questione citata da Restoro d'Arezzo risulta quindi molto attuale perché evidenzia il ruolo fondamentale del disegno e delle rappresentazioni grafiche nelle materie scientifiche, soprattutto nell'ingegneria, infatti solo grazie alle immagini, alla loro produzione, comprensione e associazione possiamo davvero conoscere la realtà che ci circonda (vedere post su Leonardo da Vinci).


Fonti:
http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/
https://ilpalazzodisichelgaita.files.wordpress.com/2015/08/morino.pdf
http://losbuffo.com/2018/04/05/storia-del-disegno-da-segno-sulla-superficie-a-segno-della-propria-personalita/

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