giovedì 14 maggio 2020

Il disegno del futuro del pianeta: 11 scenari possibili -#STEP15

Nel 1972 uscì un libro considerato da alcuni profetico, da altri catastrofista. Il titolo italiano era I limiti dello sviluppo, traduzione del volume The Limits of Growth, un rapporto commissionato al MIT dal Club di Roma e stilato da  Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III. Basato sulla simulazione al computer World3, il libro prediceva le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana.
Gli autori del rapporto ricavano dai risultati ottenuti un disegno sui possibili scenari a cui la Terra andrebbe incontro se non si prendessero le giuste precauzioni volte ad evitarli.

0) Input e Output infiniti: Viene usato solo per mostrare che, se si assume che le risorse necessarie alla produzione industriale ed il conseguente inquinamento diminuiranno sempre più, che la produttività della terra aumenterà indefinitamente, che lo spazio sottratto all'agricoltura dagli insediamenti abitativi diminuirà progressivamente, allora non ci sono limiti allo sviluppo. Tali ipotesi vengono considerate altamente irrealistiche.

1) Crisi delle risorse non rinnovabili: Per il consumo di materie prime, si osserva un graduale progresso che viene però bruscamente interrotto, nella prima metà del XXI secolo, dal costo sempre crescente delle risorse non rinnovabili (combustibili: petrolio, carbone, gas naturale, combustibile nucleare etc.) e della necessità di dedicare crescenti spese allo sfruttamento di risorse sempre più scarse e sempre meno accessibili.

2) Crisi da inquinamento: Si modifica lo scenario 1 ipotizzando la presenza di giacimenti non ancora scoperti e un loro sfruttamento prolungato; in questo caso però il progresso viene bruscamente interrotto per effetto dell'inquinamento, che avrebbe conseguenze negative sia dirette (sulla salute umana) sia indirette, queste ultime soprattutto per la diminuzione della fertilità del suolo.

3) Crisi alimentare: Si modifica lo scenario 2 ipotizzando che il progresso tecnologico consenta di ridurre progressivamente l'inquinamento. Si ha ancora una crisi, in quanto la popolazione cresce comunque più rapidamente della produzione agricola. Ciò accade sia perché la tecnologia affronta con ritardo le varie forme d'inquinamento, sia perché gli insediamenti abitativi sottraggono terreno all'agricoltura.

4) Crisi da erosione: Si modifica lo scenario 3 aggiungendo un impiego della tecnologia per sostenere la produttività agricola della terra, ma il crescente sfruttamento della terra provoca un collasso nella produttività agricola per via dell'erosione dei suoli.

5) Crisi multipla: Si modifica lo scenario 4 aggiungendo interventi per proteggere la terra dall'erosione, ma si ottiene comunque un collasso per effetto di più crisi: scarsità di risorse naturali e di cibo, costi crescenti.

6) Crisi da costi: Si modifica lo scenario 5 aggiungendo tecnologie per l'economizzazione delle risorse naturali. Si ritarda la crisi che però incombe comunque, alla fine del XXI secolo, per i costi crescenti degli interventi finalizzati a sostenere la produzione agricola e per contrastare l'inquinamento, l'erosione e la scarsità delle risorse naturali.

7) Programmazione familiare: Si torna allo scenario 1 per esaminare gli effetti di possibili misure atte ad evitare gli esiti degli scenari precedenti: se tutte le coppie del mondo decidessero di avere in media due figli in modo da ridurre l'impatto di una crescita esponenziale della popolazione, si garantirebbero migliori condizioni di vita, ma si avrebbe comunque un'inversione di tendenza a causa del crescente inquinamento.

8) Moderazione degli stili di vita: Se tutti nel mondo si attestassero su un livello di consumi poco superiore a quello "medio" dell'anno 2000, si otterrebbero favorevoli condizioni per circa un trentennio, ma si perverrebbe poi comunque ad un collasso a causa di un'impronta ecologica troppo elevata.

9) Utilizzo più efficiente delle risorse naturali: Si modifica lo scenario 8 aggiungendo l'abbattimento dell'inquinamento, l'accrescimento della resa delle terre con tutela dei suoli, l'economizzazione delle risorse naturali. L'effetto è nettamente migliore, grazie alla minore pressione demografica ed alla moderazione nei consumi, al punto che si delinea una situazione sostenibile prima della metà del XXI secolo. Si tratta, secondo gli autori, di uno scenario concretamente perseguibile ed anche desiderabile.

10) Tempestività: Lo scenario 10 è in tutto analogo allo scenario 9 con una sola differenza: s'ipotizza che le azioni lì intraprese siano state poste in essere già nel 1982. L'effetto è ancora migliore, in quanto si raggiunge una situazione sostenibile già all'inizio del XXI secolo e con minori oscillazioni.

Obiettivi per lo sviluppo sostenibile elaborati dalle Nazioni Unite

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo
https://www.focus.it/ambiente/natura/i-limiti-dello-sviluppo-quarant-anni-dopo-591573

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